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Per ottenere l'illuminazione non è necessario mangiare unicamente semi e bacche o vivere nudi in una caverna, eppure la gente è affezionata a idee grandiose di questo tipo, e crede che senza fatica non si possa fare nulla. Riflettete un po' su tutte le privazioni che si sono inflitti i ricercatori spirituali. Nonostante siano esperienze che alcuni hanno bisogno di attraversare, in linea generale non sono affatto necessarie. Per scoprire la nostra vera natura non dobbiamo per forza patire spenti o rinunciare alle cose che ci piacciono tutto quello che la vita si presenta emerge dal ventre di Dio. Dio è al di là di "noi" e "loro", oltre i gusti e le preferenze personali, tuttavia ci possiamo godere la dualità degli opposti se la consideriamo in maniera corretta: la dualità può essere gioiosa e spensierata, ma se crediamo di essere soltanto una persona individuale, le esperienze della vita saranno molto intense, persino tragiche o dolorose.

Nella vita, e soprattutto nella vita interiore, non c'è nulla che si possa considerare un fatto: tutto esiste nella sfera delle possibilità, e la qualità e il contenuto della vita interiore dipendono da chi è colui che la percepisce. Non c'è niente che abbia un solo significato intrinseco: i significati variano a seconda di chi osserva, dei suoi condizionamenti, della sua identità e così via. Non c'è nulla di stabile in tutto questo, eppure nel suo complesso costituisce il funzionamento della coscienza.

Voi recitate una parte della vostra storia e allo stesso tempo ne siete gli spettatori più attenti: vi commuove la vicenda, vi incuriosisce l'intreccio, criticate persino la recitazione e la sceneggiatura. Un giorno vi fonderete con l'osservatore puro trascendendo entrambi i ruoli, quello dell'attore e dello spettatore critico: a quel punto siete un tutt'uno con la vita. Quando sarete completamente senza ego, ve ne andrete felici e leggeri per il mondo.

Mooji