1) chi sa essere grato è più felice
“Anche se ognuno di noi la conosce, non tutti riescono sempre a comprenderla e ad esternarla”, spiega Alessandro Cozzolino, personal life coach (ww.alcoach.it). “Nella nostra società individualista e poco attenta alle esigenze dell’altro, è molto spesso considerata come una sorta di “impegno affettivo” nei confronti di chi ha fatto o detto qualcosa a nostro vantaggio. Letta così, la gratitudine implica una sorta di “debito” da dover ripagare, che porta a sentirsi in obbligo verso l’altro. In realtà, non dovrebbe essere vista in una dinamica di “do ut des”, ma come un atto di gentilezza, di stima e di amore, che tira fuori il meglio da entrambi le parti”.