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Tiphereth e la bella addormentata nel bosco
L’uomo non può passare la porta se non nella conoscenza che, ancora una volta, non è intellettuale ma esperienza vissuta. Lasciare il primo piano dell’esistenza per entrare nell’essere, passare la porta stretta che le tradizioni chiamano “porta degli uomini”, vuol dire lasciare l’ignoranza intellettuale per vivere.
Chi può rappresentare questa porta?
Ce lo dice la storia ben nota de “ La bella addormentata nel bosco”:
da cent’anni la principessa dorme all’interno di un castello nascosto nel centro di una foresta che si infoltisce di giorno in giorno, ogni anno di più, fino a diventare invalicabile, al punto da soffocare questa vita nel sonno. Con la principessa dormono il cane, i domestici, il castello intero, il giardino… Al termine dei cent’anni, il figlio del re vicino viene a sapere dell’esistenza della Bella addormentata. Il suo cuore si infiamma per lei. Decide di andare a svegliarla.
Si possono immaginare le avventure del giovane principe che sfoltisce la foresta per penetrarvi e arrivare fino al centro. Dopo un lungo tempo, con mille ferite, il principe ardente d’amore giunge a deporre sulle labbra della principessa un bacio che la sveglia. Con lei – dettaglio di primaria importanza – si svegliano il cane, i domestici, la casa, il giardino. Tutto questo piccolo universo apre gli occhi. Cos’è successo?
La bella che dorme è Tiphereth-bellezza, il sole dell’essere cui non sarebbe possibile brillare se prima l’uomo non ne ha portato a termine l’ascesa. Non può raggiungerlo se prima non si è spogliato della foresta psichica, cosciente e inconscia, che l’invade, e lo soffoca a poco a poco. Non può intraprendere quest’avventura se non dopo aver preso coscienza della presenza di questa principessa, il suo essere essenziale, spirituale, riflesso e promessa del divino, germe nascosto, addormentato.
Leggi tutto: LA PORTA STRETTA